Sotto il segno dei Gemelli
La minoranza numerica di Locri spinse la polis a chiedere aiuto alla vicina Reggio e soprattutto a Sparta, patria di guerrieri invincibili.
Quest’ultima inviò numerosi soldati a fiancheggiare le truppe locresi, due su tutti:
Castore e Polluce, conosciuti come i Dioscuri.
Esistono molte leggende circa questi due personaggi:
Alcuni affermano che entrambi fossero figli di Zeus e Leda, altri pensano invece che solo Polluce fosse figlio di Zeus e quindi immortale, mentre Castore sia figlio di Tindaro e quindi mortale.
Il loro legame fu talmente forte che Zeus li collocò nel firmamento a rappresentare il segno dei gemelli.
I due sono protagonisti di numerose battaglie.
Si dice presero parte alla spedizione degli Argonauti alla ricerca del vello d’oro, inoltre diedero battaglia a Teseo, re di Atene, ed ebbero un ruolo fondamentale anche nella battaglia del Sagra.
Si tramanda la leggenda che durante lo scontro si ersero due guerrieri armati in modo diverso dagli altri, essi fecero breccia tra le file crotoniate e sconfissero con estrema facilità un elevato numero di soldati.
Una volta finita la battaglia, si dileguarono senza lasciare traccia.
La tenacia e il coraggio dei propri guerrieri, uniti ai soldati spartani e reggini accorsi in loro aiuto, permisero a Locri di aggiudicarsi lo scontro e di mettere in rotta i soldati crotoniati.
Inizia un periodo buio per Crotone il quale si vide sottrarre diversi territori dai locresi, tra essi anche Caulonia.
Il mito dei Dioscuri venne tramandato di generazione in generazione. Nell’immagine le statue di Castore e Polluce risalenti al periodo di Locri Epizefiri, esposte al museo di Reggio Calabria.
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