Ti stai chiedendo cosa fare a Pasqua? Vieni a Caulonia!
La Settimana Santa cauloniese è forse il periodo di maggior coinvolgimento per l'intera comunità.
Durante tutta la settimana di Pasqua si susseguono riti e tradizioni uniche che portano molte persone a visitare il centro storico di Caulonia.
Iniziando dalla Domenica delle Palme e culminando nella Svelata, ogni giorno è dedicato a un preciso evento.
Eccoti una descrizione di cosa accade nello specifico durante la settimana santa.
La Domenica delle Palme
La Domenica delle Palme segna l'inizio del periodo più sacro per la comunità cauloniese.
Verso le 10 del mattino, le confraternite del SS Rosario e dell'Immacolata si recano nella chiesa di S. Zaccaria per assistere alla benedizione delle palme.
I giovani della comunità continuano a raccogliere ramoscelli di olivo e palme per creare oggetti religiosi come la "Santa Croce", il "Cuore" e il "Paniere", che ornano i rami di olivo e le palme benedetti dal sacerdote.
Successivamente, i fedeli si dirigono in processione verso la chiesa Matrice, dove il parroco e i confratelli cantano un'orazione in latino di pochi minuti, in uno scambio vocale con i fedeli presenti in chiesa.
Al termine del canto, il parroco impugna il bastone pastorale e batte tre volte sulla porta, in un rito noto come "Bussata", mentre il Santissimo Sacramento viene esposto per tre giorni di adorazione.
La sera, dopo la visita dei fedeli delle parrocchie nella Chiesa Matrice, si svolge la Gira, una processione all'interno della chiesa che porta il Sacramento all'altare maggiore, attraversando le navate.
Mercoledì Santo - Cristu a Culonna
Nel primo pomeriggio del Mercoledì Santo per le vie del centro storico ha luogo la “via Crucis”: processione che partendo dalla chiesa del Rosario ripercorre le 14 stazioni della crocifissione di Gesù, ad ogni stazione si alternano momenti di preghiera e di canto.
A sera inoltrata nella Chiesa dell'Immacolata dopo una solenne funzione inizia la cerimonia del bacio del Cristo.
I fedeli a due a due percorrono la navata della chiesa e, dopo una serie di riverenze, si inchinano davanti alla statua del Cristo alla colonna baciandola sul piede.
Al termine di questo rito inizia la processione che porterà la statua del Cristo fino a piazza Mese.
Il popolo cauloniese è molto legato al culto di questa statua della quale non si conosce né l’autore né il luogo di provenienza.
Diverse sono le leggende che la riguardano.
Secondo una di esse la nave che trasportava la statua dal lontano oriente si incastrò tra gli scogli del mare cauloniese e un gruppo di confratelli dell’Immacolata, passando da li abbia barattato la bellissima scultura con sacchi di grano.
La Processione del Cristo alla Colonna termina verso la mezzanotte con il rientro in chiesa, per le strade del borgo si innalza per l’ultima volta il canto del “paternostro”.
Giovedì Santo - I Sepurchi
Nella serata del Giovedì Santo si svolge la Messa in “Coena Domini”, la tradizionale messa che riproduce l’ultima cena, al termine della quale si procede con il rito della lavanda dei piedi.
Intanto nelle chiese del paese viene allestito il Santo Sepolcro e i fedeli portano ancora oggi “il grano del sepolcro”.
Si tratta di un vaso o un recipiente nel quale vengono inseriti semi di grano e legumi che vengono fatti germogliare con la particolare coltura al buio, essa consiste nel coprire i semi con stoppa di ginestra o cotone per tenerli umidi.
In seguito vengono rinchiusi in cassapanche e fatti fiorire completamente nascosti alla luce.
Alla fine della messa e fino a tarda serata è possibile far visita agli Altari della Reposizione, in questa occasione vengono spente tutte le luci del centro storico che rimane illuminato solo dai ceri sparsi lungo il percorso dando un’immagine molto suggestiva del paese.
Venerdì Santo - A Chiamata
La sera del Venerdì Santo è probabilmente il momento più toccante e struggente dell’intera Settimana Santa cauloniese.
Dalla Chiesa del Rosario in tono dimesso e quasi in sordina le statue della Vergine Addolorata e del Cristo Morto vengono condotte all'entrata della Chiesa Matrice.
All'interno di essa, stipata di gente fino all'inverosimile, si consuma la nota cerimonia della "chiamata della Madonna".
Durante la funzione religiosa il parroco, dopo aver chiamato la "Croce" e "Ecce Homo", invita Maria "a prendere suo figlio in Croce".
A questo punto il portone della Chiesa si spalanca e la Madonna fa il suo ingresso.
Dopo una solenne "gira" per le tre navate della Matrice, inizia la processione del Venerdì Santo.
Moltissimi fedeli accompagnano le statue dell’Addolorata e del Cristo morto per le vie del centro storico intonando canti e preghiere.
A notte tarda rientra si rientra nella Chiesa del Rosario dove con voce corale tutti i fedeli si stringono nel canto "i dolori della Madonna".
Sabato Santo - U Caracolu
Il Sabato Santo è dedicato interamente alla processione del Caracolo, un’usanza ereditata dall’occupazione spagnola.
Il termine spagnolo “caracol” vuol dire “chiocciola” e indica appunto il movimento “a zig-zag” che le statue compiono una volta arrivate nella piazza centrale, piazza Mese.
Già nel primo pomeriggio fino a poco tempo fa, nelle chiese del Rosario e dell’Immacolata iniziavano gli “Incanti”: una sorta di asta che permetteva ai fedeli di aggiudicarsi l’onore di portare un simbolo sacro (croci, pennoni) o una statua durante la processione.
Una volta conclusi gli incanti, intorno alle 18 le statue delle due confraternite si incontrano “o Buveri”.
Dal Rosario scendono le statue di Ecce Homo, Cristo morto, Maria addolorata e San Giovanni, dall’Immacolata invece salgono le sculture di Gesù all’orto, Cristo alla colonna, Cristo che porta la croce e Cristo sulla croce.
L’unione dei due cortei da inizio alla processione che si snoda per tutte le vie del paese e, accompagnata dai canti e dal suono delle “raganelle”, porta le statue fino in piazza Mese dove, partendo dall’alto, le statue si muovono da destra a sinistra a formare un lungo serpentone che arriverà fino alla chiesa Matrice.
Dopo una breve processione all’interno della chiesa, le statue fanno ritorno alle rispettive congreghe.
Intorno alle 23, nella chiesa Matrice inizia la Solenne Veglia Pasquale “In resurrectione Domini”.
Il Caracolo è una tradizione esclusiva della comunità di Caulonia e con esso si tocca l’apice dell’intera Settimana Santa cauloniese.
Domenica di Pasqua - La Svelata
La Svelata è l’evento finale della domenica di Pasqua in ogni centro del sud Italia.
Anche se a seconda di dove ci si trovi può prendere nomi diversi (la Confrontata, la Ncrinata), la rappresentazione è più o meno simile in ogni paese.
A Caulonia, intorno a mezzogiorno, la statua di Cristo Risorto esce dalla chiesa Matrice e si posiziona nella parte passa di piazza Mese, intanto dietro la Badia, la statua di Maria, proveniente dalla chiesa dell’Immacolata, attende ricoperta da un velo nero.
Come raccontato nei testi sacri, San Giovanni dovrà recarsi per ben tre volte alla corte di Maria per convincerla della resurrezione del figlio.
La statua di San Giovanni infatti, proveniente dalla chiesa del Rosario, fa un inchino di fronte a Cristo Risorto e si reca a passo lento da Maria che incredula lo rimanda indietro, ciò si ripete per tre volte, durante le quali la statua di San Giovanni aumenta ulteriormente il passo, fino a compiere una vera e propria corsa.
A questo punto Maria, convinta della resurrezione del proprio figlio, segue San Giovanni e, alla vista di Cristo Risorto, gli corre incontro.
Nell’ultimo scatto, prima che le due statue si possano abbracciare, Maria lascia cadere il velo nero che fa spazio ad uno celeste ricoperto di stelle, nel cielo vengono liberate delle colombe, le campane suonano a festa e la piazza esplode di gioia.
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