Le serate che vanno dalla Domenica delle palme al Mercoledì Santo prendono il nome di “I TRI SIRATI” durante le quali i fedeli si riuniscono in preghiera nella chiesa Matrice dove è esposto il Santissimo Sacramento.
Dopo l’ora di adorazione i fedeli delle due confraternite prendono parte alla Gira, una processione all’interno della chiesa.
È durante queste serate che si infiamma la rivalità tra le due confraternite.
I confratelli del Rosario indossano una mantellina di velluto nero con ricami dorati, essa copre un camice bianco stretto alla vita da un cordone rosso.
I confratelli dell’Immacolata si distinguono dai primi per il colore azzurro della loro mantellina e del blu acceso del loro cingolo.
Su tutte e due le mantelline, all'altezza del pettorale destro, sono attaccati, come un distintivo, due grossi medaglioni con l'effigie della Madonna del Rosario e dell'Immacolata.
Territorialmente la confraternita del Rosario occupa la parte alta del paese detta “susu”, mentre la confraternita dell’Immacolata quella bassa, detta “jiusu”.
Se in tempi remoti durante le processioni le schermaglie tra le due confraternite rischiavano di sfociare in insulti, urta e spintoni, ai giorni nostri le confraternite gareggiano sul numero dei presenti nel corteo, sulla grossezza della candela e sull'eleganza della mantellina.
Passando oltre questi piccoli dispetti, le due confraternite costituiscono l’anima della Settimana Santa cauloniese ed è specialmente grazie al loro impegno e alla loro devozione che ancora oggi Caulonia può vantare un ampio panorama di eventi e tradizioni pasquali.
I Paternostri
I paternostri sono un antico e suggestivo rito che si ripete in parte ai giorni nostri.
Per descriverlo mi affido alle parole di Davide Prota, autore di numerose ricerche storiche su Caulonia:
“In tutti i venerdì di quaresima, a notte avanzata, il popolo di solo maschi si aduna in chiesa per ascoltare la predica contro i peccati e il mal costume. A un certo punto, quando l'oratore ha ben infervorato l'uditorio, si spengono i lumi, e nel buio si canta il miserere; e il popolo si flagella con discipline di ferro, di funi, di agave: e se nell'oscuro si sbaglia direzione: chi ne piglia, ne tiene. Fatta la penitenza, una brigata dei più canori va in giro pel paese, fermandosi pe' trivii e pe' chiassole, scotendo un campanello; e poi con cantilena rauca ed orrorosa annuncia "o fratelli, o sorelle pensate che tutti abbiamo a morire! - oggi in figura, domani in sepoltura!" E scosso il campanello, prosegue: "un pater noster e un'avemaria per l'anima di chi si trova in peccato mortale... per le anime scordate del purgatorio.... per la pace tra' principi cristiani.... ", e simili raccomandazioni.”
Ogni venerdì notte per le strade di Caulonia centro si può sentire il suono di un campanello e subito dopo un canto di preghiera, che più o meno recita così:
“Sia lodato il Santissimo Sacramento
e la beatissima Vergine Maria,
la quale fu concepita senza peccati originali.
O fratelli, o sorelle,
considerate che abbiamo da morire
e non sappiamo l'ora nè quando,
perché oggi siamo in figura
e domani in sepoltura.
Beato chi per l'anima sua procura!
Diciamo un Paternostro e una Avemaria
per le anime del Santo Purgatorio..”
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